La velocità con cui le nuove tecnologie stanno influenza la nostra vita è sotto gli occhi di tutti ma quanto profondo sia questo cambiamento è percepibile solo approfondendo un ragionamento tanto importante quanto complicato.

Per chi come noi ha vissuto gli anni 80 e 90 senza cellulari e senza pc, è ovvio pensare che servano competenze approfondite in ogni campo per poterne farne una professione, occorre approfondire i temi studiati frequentando università o Master.
Per noi figli di quegli anni esiste il fotografo, il programmatore, il grafico, lo scrittore (esatto, chi sapeva cosa fosse il copy writer??) e, per alcuni di noi, l’esperto di marketing o meglio il pubblicitario.

Pur essendo appena quarantenni siamo già fuori strada.

I millenials, così detti quei ragazzi nati a cavallo del nuovo millenio o, NATIVI DIGITALI, non si pongono domande e non cercano probabilmente l0opportunità di studiare per 4/5 anni lo stesso argomento.
Loro testano, provano, studiano su youtube utilizzando i tutorial, si scambiano attrezzature sui mercatini on line, creano e chiudono siti, blog, pagine social, canali tv.
Ognuno di loro racchiude in se molteplici capacità ed esperienze, magari non approfondite sui libri di scuola ma in grado di mutare al mutare del mercato, vivono la strada e sanno comunicarla.

E allora, se Professioni tradizionali come il Medico, l’Ingegnere, l’Architetto, l’Avvocato, il Notaio non possono esimersi dal completare il loro percorso accademico sapendo di doversi spendere sempre più nel mondo per fare quanta più esperienza possibile – i “creativi” di oggi vogliono viaggiare, commentare, fotografare, scrivere, vivere all’estero, confrontarsi.

Sarebbe bello avere la sfera magica per capire intersezioni e flussi dei prossimi anni, carpire il moto continuo del cambiamento per come sarà e per come continuerà a cambiare noi e le nostre vite, avvicinandoci nel mondo o allontanandoci ognuno chiuso nel suo mondo virtuale.

Business Center Bologna ha dedicato un’intera ala ai nativi digitali (e non…) che desiderano sfogare la propria creatività e farne una professione avendo capito che virtuale è bene ma reale è meglio – perché le relazioni umane e le possibilità che ne scaturiscono, sia dallo scambio di esperienze, sia lavorando fianco a fianco giorno dopo giorno, sono perle preziose che è nostro dovere saper preservare.